Wednesday, September 05, 2012

Verso gli Stati Generali della bicicletta


Dal 5 al 7 ottobre si terranno a Reggio Emilia gli Stati Generali della Bicicletta.
Pubblichiamo la presentazione del presidente della FIAB Antonio Dalla Venezia.

“Gli Stati Generali della Bicicletta e della mobilità sostenibile potranno rappresentare una svolta importante per il nostro Paese se oltre alle dichiarazioni e alle analisi, i rappresentanti della politica verranno a dirci che ci sono immediate risorse per dare chiari segnali di svolta. 

Purtroppo fino ad oggi il Governo nazionale, attraverso i suoi provvedimenti per la crescita del Paese, non ha destinato nemmeno un euro alle infrastrutture ciclabili e alla sicurezza stradale di ciclisti e pedoni. E’ assente una pianificazione e una programmazione nazionale in materia. Manca un Piano generale per la Mobilità ciclistica che in molti Paesi europei è una realtà da decenni, e che la FIAB ha sempre chiesto anche a questo Governo. Mancano indirizzi e risorse per gli enti locali. La legge nazionale sulla ciclabilità, la 366/98 proprio quest’anno compie 10 anni di mancato rifinanziamento! 

In questo anche il Governo Monti è coerente con i Governi precedenti degli ultimi 20-30 anni. Ad esempio il decreto Sviluppo recentemente approvato, pur parlando di green economy e di crescita sostenibile ha completamente ignorato la mobilità ciclistica e ciclopedonale. Rileviamo che la cultura dello sviluppo si ferma alle grandi infrastrutture, all’edilizia e ai parcheggi e che quello della green economy si ferma ai mezzi di trasporto a carburanti puliti, che, quando non inquinano, comunque non risolvono i problemi di congestione stradale, occupazione di spazi pubblici e di incidenti. Siamo sicuri che proprio così si combattono i cambiamenti climatici che pure l’Europa ci chiede di fare?

Sarebbe invece sufficiente destinare parte dei finanziamenti oggi disponibili anche alla riqualificazione urbana, attraverso il recupero e il rilancio della mobilità cicloedonale in condizioni di sicurezza: percorsi ciclabili e ciclopedonali, zone 30, moderazione del traffico. Oppure ciclovie extraurbane per lo sviluppo del cicloturismo, attività economicamente interessante per i bilanci di chi investe in tal senso. Realizzare infrastrutture ciclabili vuol dire muovere l’economia e produrre ritorni economici elevati sotto forma di risparmi di costi sociali e sanitari causati dagli incidenti stradali o determinati da obesità, malattie all’apparato respiratorio e cardiovascolari 

A Reggio Emilia durante gli Stati Generali, la FIAB chiederà, inoltre, che la programmazione dei fondi europei 2014 – 2020 su cui il Governo ha già iniziato a lavorare, preveda specifiche misure a favore della realizzazione della Rete ciclabile nazionale, peraltro già prevista da una delibera CIPE del 2001 che obbligava il Governo ad attrezzarsi in materia. La cosa buffa è che fin dal 2002, proprio su incarico del Ministero dell’Ambiente la FIAB ha già prodotto uno studio di fattibilità per una rete di percorribilità ciclistica nazionale che ha chiamato “Bicitalia”. Ma poi tutto è rimasto seppellito nei cassetti del Ministero. Che si mandi avanti almeno quel progetto!”.

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