Sunday, July 18, 2010

25 luglio 2010

Il Lago d’Orta

Bici + auto

Ritrovo: ore 7.30 al piazzale F.S. di Varese, trasferimento a Gozzano con auto propria

Difficoltà: mediamente impegnativa, con diversi saliscendi

Lunghezza: km 45

Colazione al sacco

Rientro: a Varese previsto per le ore 19.30

Quota di partecipazione: € 3,00 + costo auto

Prenotazione entro giovedì 22/07 in sede Ciclocittà o presso gli organizzatori, indicando eventuale disponibilità di posti per persone e/o bici

· Organizzano: Lucia Gandini, e-mail: lucybike1@inwind.it e Beppe Ferrari, e-mail: ferrarj@tin.it


Il più romantico dei laghi italiani, che ha ispirato

Browning, Nietzsche, Balzac

Il Lago d'Orta o Cusio è un lago del Piemonte collocato tra le province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Ad est il monte Mottarone separa il lago d'Orta dal Lago Maggiore, mentre a ovest monti alti fino a 1300 metri separano lo specchio acqueo dalla Valsesia. È il più occidentale fra i laghi prealpini, originato dal fronte meridionale del ghiacciaio del Sempione. Contrariamente a quanto accade con molti laghi alpini, che hanno un emissario a sud, le acque del lago d'Orta escono dal lago a nord. Attraversano la città di Omegna dando vita al torrente Nigoglia che confluisce nello Strona che, a sua volta, sfocia nel Toce e quindi nel Lago Maggiore. Al centro del lago si trova l'isola di San Giulio, di dimensioni assai contenute, che ospita nella Basilica le spoglie del santo omonimo.

"Un delizioso piccolo lago ai piedi del Rosa, un'isola ben situata sull'acque calmissime, civettuola e semplice. Il mondo che il viaggiatore ha conosciuto si ritrova in piccolo modesto e puro: il suo animo ristorato l'invita a rimanere là, perché un poetico e melodioso fascino l'attornia, con tutte le sue armonie e risveglia inconsuete idee....è quello, il lago, ad un tempo un chiostro e la vita...." (Honoré de Balzac)

"…quando il destino ci appaiò ci assecondò nella scelta di un volontario esilio sul lago d'Orta: quell'autoconfino rigeneratore, quel delizioso paradiso perduto e ritrovato che accogliendo lui e me, Mario il vecchio e Mario il giovane, ci salvò in extremis da strazianti, estenuanti, storte vicende sentimentali e restituì l'uno e l'altro al suo vero se stesso. Fa bisogno di dire che recuperammo allora, e conservammo poi per sempre, il senso della realtà, della bellezza, della vita." (Mario Soldati)

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