Wednesday, October 31, 2012

Sicurezza stradale: serve una svolta


Ieri è uscito il nuovo rapporto ACI-ISTAT sugli incidenti stradali aggiornati al 2011. Il rapporto conferma una riduzione di incidenti e morti sulle strade e ci si sta avvicinando al dimezzamento delle morti rispetto al 2001 (-45%). 
Questo dato è però sempre più sbilanciato verso le quattro ruote (-56%, dimezzamento abbondantemente superato) a scapito dell'utenza debole (-37% pedoni, -13% ciclisti, - 30% motociclisti). Per il terzo anno consecutivo (caso unico in Europa) i morti nell'utenza debole superano quelli delle quattro ruote a motore.
Qui sotto la posizione di Fiab, che si può approfondire sul sito nazionale con l'intervista al responsabile sicurezza Edoardo Galatola.

I ciclisti inoltre sono l'unico segmento che ha visto un incremento seppur minimo di morti rispetto al 2010 (282 contro 263), ma anche per pedoni e motociclisti la riduzione è stata minima. Questo dato non va letto in valore assoluto, ma rapportato agli spostamenti (km percorsi). Poiché i ciclisti e i km percorsi sono aumentati l'incidentalità per km percorso è diminuita.
Un altro dato emerge con evidenza. La riduzione di incidenti e morti dell'ultimo anno è da ascrivere totalmente a strade extraurbane ed autostrade (per le sole quattro ruote a motore), mentre niente è cambiato per le strade urbane, con la conseguenza che i morti in città in Italia sono passati al 45% del totale, alla pari della sola Grecia (mentre la media europea è al 33%). Non è un caso che l'80% delle vittime in città è da ricondurre all'utenza debole. Le politiche di sicurezza urbana sono quindi totalmente al palo, generando un divario crescente con le altre grandi città europee.
In sintesi, sono aumentati i ciclisti, ma le nostre città non si sono adeguate di conseguenza.
Come emerso con forza dagli Stati Generali della bicicletta e della mobilità nuova tenuti a Reggio Emilia il 5 e 6 ottobre ai quali si rimanda, la soluzione è data da interventi sistematici di
- moderazione del traffico
- sistematizzazione delle zone 30
- incentivazione dell'utenza non motorizzata (20-20-20 come obiettivo della percentuale di spostamenti in bici, a piedi e con TPL)
- scuole car free 
- e quant'altro riesca a incidere effettivamente sulla vivibilità del contesto urbano.

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