I BIKE VARESE

I Bike Varese
L'assessorato alla Tutela Ambientale del Comune di Varese, avvalendosi della collaborazione di Fiab-Ciclocittà, rivolge nell'anno 2014 alle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado la proposta denominata "I Bike Varese".
Scopi: promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto, il conseguimento dell'autonomia di movimento da parte dei bambini, la diffusione di stili di vita salutari e sostenibili.
A questa pagina tutte le info.

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Bimbimbici 2014
Scopri qui il programma dell'appuntamento varesino di domenica 11 maggio
E leggi qui il breve resoconto dell'iniziativa
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Concorso di disegno 2014

 Più sani e più felici in bici: "La nostra ricetta è presto detta: mangiar sano e andar in bicicletta!".
E' on-line il modulo per l'iscrizione al Concorso per le scuole 2014. Quest'anno una modalità di partecipazione che stimola il lavoro in gruppo, adatta alle varie fasce d'età.

Tutte le informazioni, regolamento e modulo di adesione sul sito www.bimbimbici.it

Bimbimbici 2013
Domenica 12 maggio Bimbimbici è arrivato anche a Varese e ha portato cento bambini a pedalare tra piazza Marsala ed il Parco di Villa Mylius. Sul nostro blog un breve commento. 

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A scuola in bicicletta 2013

In una giornata dal cielo grigio, siete voi la primavera”. Così l’assessore a Famiglia e Persona del Comune di Varese Enrico Angelini ed il vicepresidente di Ciclocittà Leonardo Savelli hanno salutato i cinquecento studenti giunti nella mattinata di sabato 23 marzo in piazza Monte Grappa per la pedalata “A scuola in bicicletta”.
Una manifestazione, promossa da Fiab-Ciclocittà e Legambiente per il sedicesimo anno consecutivo, che ha coinvolto tutte le scuole secondarie di primo grado della città in un itinerario lungo circa 12 km.
Foto e resoconti su, tra gli altri, Varesenews e Varese7press

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CONCORSO BIMBIMBICI 2013


Come ogni anno FIAB organizza parallelamente alla manifestazione Bimbimbici, un Concorso Nazionale per le Scuole aperto a tutti i bambini delle scuole dell’infanzia, elementari e medie d'Italia.

I piccoli artisti dai 3 ai 13 anni saranno chiamati ad esprimere la loro creatività riflettendo su temi formativi quali la mobilità sostenibile, la qualità della vita odierna, la città come luogo sicuro per giocare.
In questa edizione 2013 il concorso raddoppia! Non più solo disegni, ma anche racconti e poesie per raccontare la propria idea di mondo.
Sono previste dunque 2 nuove categorie:
- Categoria “Disegni”, riservata ai bambini delle Scuole dell’Infanzia e agli alunni delle Classi 1^ – 2^ – 3^ delle Scuole Primarie;
- Categoria “Racconti”, riservata agli alunni delle Classi 4^ – 5^ delle Scuole Primarie e agli studenti delle Scuole Secondarie di 1° grado.
Il tema del Concorso di Disegno 2013 è stato realizzato perché i bambini e i ragazzi  riversino sui fogli tutta la loro fantasia per illustrare e raccontare un viaggio in bicicletta nell’universo, verso nuove mete e nuovi mondi possibili, provando soprattutto ad immaginare mondi migliori di quello in cui viviamo oggi.
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CITTA' IN BICI 


Un concorso fotografico per scuole secondarie di secondo grado e università, per riflettere su una città ciclabile e sostenibile. 
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Concorso di disegno 2012



La scuola primaria "Morandi" di Varese ha partecipato al concorso "Una strada tutta mia - Gioco, pedalo e osservo il mondo", organizzato da FIAB nell'ambito della manifestazione Bimbimbici.


I tre disegni che pubblichiamo sono quelli scelti dagli insegnanti per rappresentare la scuola al concorso.
I giovani autori, che hanno riversato sui fogli la loro fantasia per illustrare strade e spazi urbani come luoghi sicuri di gioco e per trasmettere il piacere di pedalare, sono rispettivamente:
- Kevin Martinez, 3C
- Sabrina Rossi e Aurora Tela, 3B
- Beatrice Tenderini, 3C
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Bimbimbici 2012

Bicincittà a VareseNonostante il tempo minaccioso, anche quest'anno Bimbimbici ha animato la città di Varese: su 
Prealpina 
trovate articoli e foto della giornata. 
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Questionari dopo "A scuola in bicicletta"
La tradizionale pedalata in città degli studenti delle scuole medie varesine nel 2012 ha avuto una ricaduta concreta, allo scopo di far riflettere i ragazzi sulla mobilità ciclistica ed il contesto in cui vivono.
A tutti i partecipanti alla manifestazione è stato consegnato un breve questionario, da restituire in piazza, per indicare...
Quali interventi potrebbero rendere più sicura la strada vicino alla tua scuola ? 
In questo post del nostro blog i risultati e i nostri commenti


A scuola in bicicletta
 
Ogni anno a fine marzo gli studenti delle scuole medie pedalano per le strade di Varese con insegnanti e genitori, anche per richiamare l'attenzione sui temi della sicurezza e della mobilità sostenibile.
Si respira aria di primavera e la bicicletta è il mezzo ideale per vivere la città nel rispetto dell'ambiente. 
Il corteo dei ragazzi compie un anello, passando da tutte le scuole medie della città e fermandosi in centro per un momento di incontro e di festa.  Su Varesenews e Varesereport foto e articoli dell'edizione 2012!

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Lettera aperta all'assessore alle politiche educative Enrico Angelini

Ottobre 2011
Una lettera per chiedere l'impegno del Comune di Varese sui percorsi di educazione alla mobilità sostenibile nelle e per le scuole. 
La potete leggere qui 
Invece la risposta dell'assessore è qui


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Concorso Nazionale di Disegno 

VANESSA 3a
Ecco i tre disegni più votati alla festa di sabato 30 aprile della Scuola Morandi tra quelli realizzati da bambini e bambine delle tre Classi Terze della Scuola che hanno aderito al 
Concorso Nazionale di Disegno
"Bimbimbici 2011"
dal titolo: 

"In bici con gli amici: i miei compagni di pedali".

Tutti i disegni realizzati sono stati esposti in Piazza Monte Grappa domenica 8 maggio, Giornata Nazionale della Bicicletta.
TANCREDI 3a
ALESSANDRO 3

Questi 3 disegni concorrono alla graduatoria nazionale, che sarà definita entro il prossimo mese di luglio: Alessandro, Tancredi e Vanessa, questi i nomi dei piccoli artisti ai quali vanno i nostri complimenti 

ed un corale  "in bocca al lupo!".















FATE STRADA AI BAMBINI !


Quando Ciclocittà e l'Associazione Genitori della Scuola Morandi hanno proposto il tema: "In bici nella città di Varese: un viaggio che ho fatto o che mi piacerebbe fare" - per gli alunni della Scuola Morandi - ha fatto capolino un timore: che la bicicletta fosse per i bimbi di oggi un po' come il meccano ed il trenino elettrico, cioè  qualcosa di superato.

La lettura dei temi realizzati ha spazzato via ogni dubbio: ancor oggi, come avveniva nelle infanzie di qualche decennio fa, la bici è un oggetto amato dai bambini, fonte di esperienze emozionanti, talvolta avventurose, strumento di affinamento delle abilità motorie e unità di misura della crescita del corpo.

Dai loro racconti emerge la gratitudine verso i genitori, o i nonni, che li avviano alle due ruote e li accompagnano in giro.

Per noi adulti c'è chiaramente una opportunità da cogliere:  un bambino mai si dimenticherà di chi lo ha introdotto  alla magia dell'equilibrio e della prima velocità che assomiglia ad un volo, di chi lo ha incoraggiato in salita o consolato alle prime cadute.

Certamente l'ambiente urbano, anche a Varese, non è a misura di bambino ed è decisamente dominato dalle auto.

Si capisce bene che nostri bambini in maggioranza pedalano sulla pista ciclabile, pochi in città.

Alcuni però hanno ben chiaro come userebbero la bici in città:  per andare a scuola, in oratorio, in gelateria, al parco, per scoprire luoghi nuovi.

Ecco quindi che a noi adulti si presenta una scelta: sempre preoccupati di non far mancare nulla ai nostri figli, perchè negar loro spazio sicuro nelle vie cittadine, perchè privarli dell'esperienza di esplorare e conoscere - prima accompagnati, poi da soli - quello che esiste al di fuori di luoghi super-organizzati?   Certo si trattrebbe di scegliere i giusti limiti all'uso dell'auto, come opzione sia privata sia politica.

Ringraziamo molto tutti i bambini e le bambine delle quarte e delle quinte della Scuola Morandi che hanno accettato di scrivere e molto anche le maestre ed i maestri che hanno collaborato.

Presentiamo qui una selezione di  temi: è questo uno dei casi in cui "selezione" è sinonimo di "ingiustizia", perchè tutti i 121 temi realizzati sono interessanti e ciascuno contiene verità o fantasia.

Questi scelti ci pare  rappresentino bene altrettanti punti di vista   originali e  degni di ascolto attento: buona lettura!

MADDALENA    -   4 A   ***
Io ne ho fatti molti di giri in bici, ma il più emozionante e bello è stato quando, da piccola, a cinque anni e mezzo, sono andata alla pista ciclabile insieme alla mia famiglia. Avevo una bici molto piccola, aveva le rotelle, dietro alla sella avevo agganciato un cestino in cui avevo messo la mia bambola. Io avevo appena imparato ad andare in bici e quindi ero un po’ traballante e lenta. Ricordo che ad ogni tratto di strada mi giravo a guardare prati ed alberi perché il panorama era bello e soprattutto perché cercavo di scorgere qualche talpa. Il viaggio, per me, è stato lungo e un po’ faticoso, ma molto divertente; purtroppo si è concluso male, con un grande pianto da parte mia: al ritorno, nelle ultime curve mia mamma mi ha detto:” Stai attenta e usa i freni !”. Ma io senza preoccuparmi delle raccomandazioni della mamma ho fatto una curva molto velocemente e … pum ! Mi sono rovesciata, con la bici addosso e in più sono caduta in uno dei pochi punti dove ci sono le ortiche ! Per questo ho sempre un po’ di timore quando pedalo in zone di prato, ma mi diverto comunque ad andare in bici per la città.

EDOARDO  -  4° A  
Io ho una bici, ma non è da corsa, è da salto. E’ tutta nera sulle ruote ci sono dei tubetti dove fare tutte le acrobazie possibili e piacevoli. Sulle due ruote me la cavo e la mia bici non la cambio da tre anni. Io e la mia bici siamo inseparabili; il mio tratto più lungo è stato fare tutto il giro del lago di Varese. La mia prossima tappa è fare tutto il Sacro Monte.
Il professore di mia sorella è partito da Varese ed è arrivato a Perugia, però a tappe.
La mia ultima tappa che vorrei fare è tutto il giro di Bregazzana fino ad arrivare alla Cascina Tagliata, è corto però tutto in salita !
Andare in bici mi diverte molto. Spero che riuscirò a fare tutte le tappe che mi vengono in mente. Anche intorno a casa mia mi diverto e gioco sulle due ruote ! Mia sorella ha una bici da corsa, è più avvantaggiata di me perché è più veloce.
Il giro del lago l’ho fatto con mio papà e mia sorella. (…) Io quando vado in vacanza porto sempre la bici e come si può non fare un giro all’aria aperta ? Io amo andare in bici, è il mio hobby preferito e spero di non cambiarla mai perché non voglio separarmi mai più !

ALESSANDRA – 4 B
Io amo molto andare in giro in bicicletta sia in giardino che sule piste ciclabili che ci sono alle porte della nostra città. Però, pur avendo questa passione, devo dire che Varese non offre dei percorsi cittadini sicuri ed adatti a noi bambini. Il traffico è intenso e le zone riservate ai ciclisti sono poche e non collegate tra loro. Il mio desiderio sarebbe quello di poter avere un percorso che dalla mia scuola arrivi al centro storico della città, già zona pedonale, dove per esempio potrei raggiungere Piazza San Vittore già punto di incontro per i bambini di Varese. Da lì andrei ai Giardini Estensi dove si potrebbe fare una sosta e una merendina. Salendo verso l’alto si potrebbe ammirare un bel panorama di Varese. Poi proseguirei ritornando al punto di partenza per arrivare alla chiesa della Brunella che, oltre ad essere la “mia chiesa” è anche questo un punto importante di ritrovo per i bambini. Da lì, con un po’ di allenamento, mi piacerebbe andare al castello di Masnago che io amo per le moste d’arte che ospita e per il bel parco che lo circonda. Come ultima tappa salirei verso S. Ambrogio alla Rasa dove ci sono percorsi rallegrati dalle spugnole e torrenti abitati da gamberetti di fiume.

GIULIA MARIA – 5 B ***
Io e la mia bici siamo inseparabili. L’ho comprata quando avevo otto anni, ed era gigantesca ! Ci sono salita, ho provato a pedalare, ho appoggiato i piedi, ma invano: era troppo grande. Allora la misi nello sgabuzzino ed ogni mese la provavo. Fino a che, l’anno dopo, ero cresciuta abbastanza per appoggiare i piedi per terra. La mia bici è “da cross” (così mi hanno detto), è di colore blu elettrico con delle scritte bianche sparse qua e là. Il campanello è molto scomodo: è lontano e tutte le volte che lo uso mi viene un male pazzesco al dito. I primi giri li ho fatti in Piazza Monte Grappa attorno alla fontana. Poi ho inziato ad andarci a scuola, a prendere il gelato, ad andare dall’oculista, dal dentista, dal parrucchiere … Mi diverto moltissimo ad andare in bici perché l’aria fresca mi arriva sul viso, e poi … mi sento libera di esplorare il mondo, la nostra città …
Quando i capelli mi si scompigliano in aria, quando mi alzo in piedi mentre pedalo, quando penso a una canzone e la canto a squarciagola, quando mi vengono in mente i mille colori lì … lì mi sento bene. Non ho mai fatto un giro per Varese, ma mi piacerebbe farlo. Siccome abito al Sacro Monte, scenderei giù con la macchina, poi (in bici) passerei per il vialetto della scuola, passerei dalla Brunella, andrei alla Robur, scenderei giù e andrei in Piazza Repubblica, passerei da Piazza Monte Grappa, andrei ai Giardini Estensi e farei tutto il giro, dei giochi,  della fontana, poi andrei al lago, lo farei tutto di fretta, tornerei in centro a Varese e ne farei il giro. Insomma: farei tutta la giornata in bici, sarebbe fantastico.

DANIEL – 5 B
Quando abitavo nelle Filippine, a Manila, avevo una bicicletta. La mia bicicletta era di colore grigio, con le ruote nere. Al pomeriggio, quando avevo finito di studiare, andavo con la mia bici a casa del mio amico Carl e giocavamo insieme a basket. Dopo un’ora tornavo a casa. Lungo la strada vedevo alberi, case, persone che camminavano sui marciapiedi. Mente pedalavo sentivo sulla faccia il vento caldo e mi sentivo felice. Qui a Varese non ho la bicicletta. Se l’avessi mi piacerebbe girare nel centro storico e andare a correre ai giardini pubblici.

MARIAM -  5 A
Era sabato pomeriggio e sono andata con mio papà in bici per la città di Varese perché era tanto che non ci salivo; pedalando lentamente eravamo arrivati al centro di Varese e c’era la salita di via Walder ed era proprio quella che mi è piaciuta di più. Mi sentivo libera e leggera come una piuma che volava nell’aria. Dopo ho fatto il giro delle due chiesette di Biumo Inferiore e sono ritornata indietro. Mentre eravamo per strada raccontavo a mio papà che Varese aveva sei porte e che mi piacerebbe andare a visitarle tutte. Mio papà ha detto che fa bene ritornare un po’ nel passato. Dopo aver visitato le sei porte, siamo passati dalla Porta Campagna dove scorreva il fiume Vellone e da là siamo andati al lago di Varese per stare un po’ lontani dalle cose artificiali e stare un po’ a respirare aria fresca. Arrivati alla pista ciclabile io e mio papà ci siamo messi a fare una gara e alla fine della pista ciclabile ho vinto io perché lui era troppo stanco. Ritornati a casa mi sono detto che andare in bici è meglio che andare in auto, che inquina, e poi ho detto a mio papà che ci dovremmo entrare meno spesso in auto e andare sempre con la bici.

CHIARA – 5 A
Adesso che ci sono belle giornate, mi piacerebbe fare un bel giro in bicicletta. Siccome io abito in via Crispi, andrei prima di tutto al Parco di Masnago, che è vicinissimo a casa mia. E‘ un parco molto grande, con tanti pini altissimi, un parco giochi che a mia sorella piace tanto perché c’è lo scivolo con il tubo ed un sentiero che porta al conosciuto castello di Masnago. Poi andrei verso il centro, ai Gradini Estensi. Lì mi fermerei a riposare, perché è un posto molto bello che ti mette serenità. Ci sono tanti viali, che suddividono le aiuole ricche di fiori, alcuni parco-giochi, un fossato con i pesci e le cose che  preferisco. La grande fontana al centro dei giardini ed il laghetto con i cigni e le anatre. Di fronte ai Giardini Estensi si trova il panificio della mia amica Elisa e lì farei una bella scorpacciata di pizzette. Varese è chiamata Città Giardino, come la mia squadra di pallavolo e, secondo me, le si addice proprio perché è molto verde ! Dopo passerei per il Corso Matteotti e davanti alla chiesa di San Vittore, perché è zona pedonale ed è bello andarci con la bici. A me piacerebbe molto se facessero una pista ciclabile in via Crispi, perché così è pericoloso e le automobili passano veloci. Durante la strada del ritorno, mi fermerei alla gelateria Argentina, sotto casa mia, e prenderei una bella vaschetta di gelato da mangiare con la mia famiglia. Che bel viaggio sarebbe !!!

MATTIA – 4 C
Un bel pomeriggio mio padre mi venne a prendere a scuola e mi fece notare che il sole splendeva alto e imponente. Inoltre mi propose di andare in bici al lago di Varese, ed io accettai. Ad un tratto avvistai il supermercato vicino alla pista ciclabile e capii che eravamo molto vicini. Arrivati davanti alla pista io, mio padre e mio fratello prendemmo le bici e ci incamminammo. Mio padre, con una voce un po‘ affannosa, ci chiese se volevamo fare tutto il giro della pista; all’inizio pensammo che fosse matto ma poi, pedalata dopo pedalata ci rendemmo conto che l’impresa non era impossibile. La bella giornata contribuiva a farci divertire molto ma alcuni ostacoli cercarono di rovinarci il pomeriggio. Un cane scappò da una villa e assalì mio fratello. Le sue urla giunsero fino a noi, che avevamo rallentato per colpa di un salto di catena a causa di una curva ad U. Quando lo raggiungemmo cercammo di scacciare il cane ma mi attaccò ed io, per difendermi, misi la mia bici davanti ad esso e lo spaventai con un rmoscello finchè non mollò la presa. Ripartimmo veloci stando attenti ad altri inconvenienti ma senza sapere cosa ci sarebbe successo da un momento all’altro. Un serpente ci invase la strada ed io lo schivai avvisando gli altri del pericolo, ma mio fratello, sempre distratto, investì il serpente squartandolo in due. Mentre avanzavamo sempre più lentamente, mio fratello esclamò in modo ironico: “non c’è due senza tre“. E con questo detto proseguimmo. Ma la sfortuna ci perseguitava e questa volta il protagonista fu mio padre a causa di una rovinosa caduta. Senza più voglia di continuare l’avventura, tornammo a casa stanchi, sudati e con tante cose da raccontare alla mamma.

FEDERICO – 4 C  ***
Ho scelto la pista ciclabile per il mio viaggio perchè vorrei stare a contatto con la natura, lontano dallo smog, dai rumori, dai pericoli, dal traffico e dalla frenesia della gente. Pedalare mi dà un grande senso di libertà e di tranquillità, mi permette di conoscere nuova gente  di conoscere meglio me stesso, di andare dove voglio, di sentirmi solo ed in pace ma contemporaneamente anche parte di tutto ciò che mi circonda. Ciò che conta per me non è la meta ma il viaggio stesso. Infine mi piacerebe che tutta Varese ed i sui dintorni fossero attraversati da piste ciclabili, così potrei andare in giro ovunque senza pericolo come ho potuto fare qualche anno fa in Olanda dai miei zii.

 LUCA – 5 C
La mia bicicletta è una mountain bike nera, con le ruote abbastanza grandi, ha dei draghi disegnati sopra, ma l’ unico difetto è che può usare solo la marcia 6: un mio amico mi è venuto addosso sulla catena con la su BMX (mio padre non me l’ha ancora aggiustata). Un giorno, mentre avevano chiuso le strade alle macchine per le gare di bici, mentre ancora non avevano iniziato, da casa mia sono partito e sono arrivato alla rotonda con mio padre (senza bici) che mi seguiva (per controllarmi) a piedi mi disse: “Ti lascio andare fino alla Morandi: puoi fare tanti giri, quanti ne vuoi però entro un’ora perchè poi iniziano i ciclisti”. Io avevo 9 anni quando l’ho fatto, c’erano i campionati 2008. Io partii, percorsi la strada fino al semaforo per bene, poi continuai. Alla mia sinistra c’era la Kolbe e a destra un parchetto dietro la fermata dell’autobus c’erano due o tre cani neri che continuavano ad abbaiare. Poi superai un paio di casette e mi fermai al bar  “Al semaforo“ per controllare l’ora (avevo sempre in mente l’inizio della gara) ero nervoso (sempre per l’inizio della gara). Arrivai alla scuola Don Bosco all’incrocio dove c’è quel negozio per la toeletta di cani per controllare di non investire nessuno (perchè passavano anche i pedoni) e poi via alla massima velocità ! Faceva un caldo … Però alla velocità a cui andavo mi arrivava dell’aria. Ero felicissimo e vedevo di sfuggita tutte le case e gli alberi, ed eccomi alla Morandi ! (che fatica ragazzi !). Poi, dopo 5 giri, tornai da mio padre che mi disse “Muoviti che stanno per partire !“ Era già passata un’ora ? Beh, per forza, avevo già fatto 5 giri ! Scesi dalla bici e mi godetti la gara. Che bello ! A proposito, le case erano a due piani al massimo, poi c’era un bosco dietro la recinzione. Alcune case erano vecchie. In quel viaggio mi sentivo libero ! Non lo dimenticherò mai quel giorno.


 ROSSELLA     -    5C 
La mia bici è una mountain bike di colore giallo e nera ed anche molto carina. Il viaggio l’ho fatto in centro, con mia mamma e mia papà, sarebbe bello andarci perchè quando passi vedi tutte le persone che ridono e scherzano appena uscite dai negozi ed anche le strade tutte affollate. E‘ pieno di negozi, di bar di alcuni ristoranti, ma pochissimi, ed in giro si trovano anche dei parchi. Mi piace andarci perchè quando vai con la bici ti arriva tutta l’aria fresca sui capelli, ridi e scherzi con i genitori e se magari ti viene voglia di mangiare qualcosa non ti devi neanche scomodare a cercare un parcheggio, come dovresti fare con la macchina.  Quando vado provo tanta felicità, ma a volte provo anche un po‘ di disgusto perchè vedo alcune persone che buttano le cartacce e tutta l’immondizia nei prati che si trovano in giro, inquinando l’aria pulita. Io in strada sono molto prudente, non mi metto mai in mezzo alla strada con la bici, anche perchè non si può e poi ho anche un po‘ di paura. Anche i miei genitori sono molto prudenti, a volte anche più di me, continuano a dirmi di spostarmi di più perchè sono in mezzo alla strada anche se io in realtà sto per salire sul marciapiede se mi sposto ancora, ma non lo capiscono e continuano a dirmi sempre la stessa cosa.  Mentre vado vedo tantissimi negozi, alcuni sono grandissimi anche a più di due piani, altri invece sono un pochino più piccoli, la maggior parte sono negozi di vestiti, ma ci sono anche quelli di scarpe e alcuni che vendono sia vestiti che scarpe e anche di gioielli. Alcune volte mi fermo a guardare le vetrine dei negozi meravigliata da quei bellissimi vestiti, però poi arrivano i miei genitori che mi dicono di andare avanti. Io quando fanno così mi arrabbio tanto ma  poi mi passa subito.  In giro ci sono anche i bar con tante insegne che il giorno sono spente ma la sera si illuminano con tanti bei colori, si trovano anche dei palazzi moderni ma alcuni anche antichi. Si trovano dei giardini in giro per il centro di Varese con tanti alberi e l’erba verde scintillante. In Piazza Monte Grappa proprio al centro si trova anche un fontana molto bella ed anche un pino molto alto che a Natale viene addobbato con tante luci e palline colorate. Quando devo tornare a casa sono un po‘ dispiaciuta perchè mi piacerebbe ancora fare dei giri ma non posso. Appena arrivo a casa mi metto sul mio letto e penso a tutta la giornata.



ARIANNA    -    4B

Un giorno sono andata a fare un giro in bicicletta con il mio nonno. Mio nonno ha una bicicletta elettrica che ha comprato quando si sono svolti i mondiali di ciclismo l’anno scorso nella mia città. Io invece ho una magnifica mountain bike rossa con scritte nere che mi ha regalato mia nonna per il mio compleanno appena trascorso. Io abito in una strada privata vicino all’ippodromo ma ci sono molte buche e così con la bicicletta faccio i salti acrobatici. Quando percorriamo viale Aguggiari io vado velocissima, poi troviamo il semaforo rosso e allora ci dobiamo fermare. Siamo andati alle Corti, abbiamo legato la bicicletta a un palo e siamo andati a prendere da bere al bar.  Dopo esserci riposati, abbiamo ripreso le biciclette e siamo andati a fare un giro per le vie della città.  Mentre pedalavo dovevo stare attenta alle auto e anche ai pedoni un po’ sbadati che a volte attraversavano senza guardare. La giornata era soleggiata e ci siamo abbronzati. Mi sono veramente divertita, anche se a volte dovevo richiamare mio nonno perché lui, con la bicicletta elettrica, andava troppo veloce e io facevo fatica a stargli dietro. Spero di poter trascorrere altre giornate belle e meravigliose come questa e ringrazio tanto il mio nonno per essere sempre così gentile e premuroso con me.