Thursday, May 03, 2012

Sicurezza, scuola, mobilità: parlano i ragazzi


In occasione della tradizionale pedalata cittadina "A scuola in bicicletta" dello scorso 24 marzo, Fiab-Ciclocittà ha proposto un mini-questionario ai ragazzi delle Secondarie di Primo Grado partecipanti.

La domanda del questionario era:
“Chiediamo la tua opinione su quali interventi potrebbero rendere più sicura la strada vicino alla tua scuola.”
Si poteva scegliere 2 tra 6 azioni tipiche di una strategia di “mobilità sostenibile”;  possibile anche una risposta libera.
Questi i risultati in percentuale, su 452 questionari compilati e restituiti (si precisa che è presente una prevalenza di risposte fornite dai frequentanti la scuola Anna Frank):

●        27%: realizzare corsie ciclabili o piste ciclabili
●        20%: impedire la sosta delle auto in alcuni tratti;
●        17%:  ampliare i marciapiedi;
●        14%:  ridurre il limite di velocità dei veicoli;
●        14%:  migliorare gli attraversamenti pedonali;
●        4%:    rivedere il funzionamento dei semafori;
●        4%:    altra risposta libera.

Data la natura ciclistica dell’evento il primo posto delle “corsie e piste ciclabili” può forse considerarsi scontato. Invece il secondo posto dell’opzione “togliere spazio di sosta alle auto” non era affatto in preventivo, visto che la generazione interpellata è cresciuta in mezzo al traffico tentacolare presente da diversi anni in città.
Così ragionando la” riduzione della velocità”, il provvedimento a minor costo di realizzazione e quello forse più importante per la riduzione dei danni da collisione tra veicoli e tra veicoli e persone, rimane curiosamente in fondo alle preferenze.

Le risposte libere sono state come sempre interessanti anche se non numerose.
La maggior parte riguarda la richiesta di maggiore sorveglianza, tramite Vigili Urbani ma anche tramite telecamere di rilevazione.
Tra le altre indicazioni espresse, alcune molto specifiche e concrete alcune invece di carattere “generale”,  trascriviamo fedelmente le seguenti:
  
●        Mettere delle fermate dell’autobus decenti,  es. in via Monte Generoso;
●        Fornire un tracciato dei percorsi più sicuri per piccoli ciclisti;
●        Abbassare il prezzo delle biciclette;
●        Mettere i dossi;
●        Chiudere i buchi in strada;
●        Ripitturare le strisce pedonali che con il tempo sono state cancellate;
●        Impedire alle auto di percorrere certe strade vicino alla scuola;
●        Allungare la durata del verde nei passaggi pedonali;
●        Rendere il mondo più abitabile.
 
Commento finaleil motto dell’edizione 2012 della Pedalata era:
SHARE THE ROAD, condividiamo la strada per il rispetto di tutti.
Siamo quindi d’accordo con chi afferma che il conflitto tra ciclisti e automobilisti (e non dimentichiamoci  mai i pedoni) non ha senso.
Però c’è una questione grande da affrontare: se le auto non hanno l'esclusivia del diritto di circolazione, allora devono cominciare a cedere un po’ dello spazio (tantissimo) che si prendono in città.
Guardare la città dal punto di vista dei bambini, dei ragazzi, degli anziani, di chi già non fa uso dell’auto privata: potrebbe essere questa la prima pietra di una concreta politica di mobilità sostenibile?

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