In occasione della tradizionale pedalata cittadina "A scuola in bicicletta" dello scorso 24 marzo, Fiab-Ciclocittà ha proposto un mini-questionario ai ragazzi delle Secondarie di Primo Grado partecipanti.
La domanda del questionario era:
“Chiediamo la tua opinione su quali
interventi potrebbero rendere più sicura la strada vicino alla tua scuola.”
Si poteva scegliere 2 tra 6 azioni
tipiche di una strategia di “mobilità sostenibile”; possibile anche una risposta libera.
Questi i risultati in
percentuale, su 452 questionari compilati e restituiti (si precisa che è presente una prevalenza di risposte fornite
dai frequentanti la
scuola Anna Frank ):
●
27%: realizzare corsie ciclabili o piste
ciclabili
●
20%: impedire la sosta delle auto in
alcuni tratti;
●
17%:
ampliare i marciapiedi;
●
14%:
ridurre il limite di velocità dei veicoli;
●
14%:
migliorare gli attraversamenti pedonali;
●
4%:
rivedere il funzionamento dei semafori;
●
4%:
altra risposta libera.
Data la natura ciclistica dell’evento il
primo posto delle “corsie e piste ciclabili” può forse considerarsi
scontato. Invece il secondo posto dell’opzione “togliere
spazio di sosta alle auto” non era
affatto in preventivo, visto che la
generazione interpellata è cresciuta in mezzo al traffico tentacolare presente
da diversi anni in città.
Così ragionando la” riduzione della
velocità”, il provvedimento a minor costo di realizzazione e quello forse
più importante per la riduzione dei danni da collisione tra veicoli e tra
veicoli e persone, rimane curiosamente in fondo alle preferenze.
Le risposte libere sono state come sempre interessanti anche se non
numerose.
La maggior parte riguarda la richiesta di
maggiore sorveglianza, tramite Vigili Urbani ma anche tramite telecamere
di rilevazione.
Tra le altre indicazioni espresse, alcune
molto specifiche e concrete alcune invece di carattere “generale”, trascriviamo fedelmente le seguenti:
●
Mettere delle fermate dell’autobus
decenti, es. in via Monte Generoso;
●
Fornire un tracciato dei percorsi più
sicuri per piccoli ciclisti;
●
Abbassare il prezzo delle biciclette;
●
Mettere i dossi;
●
Chiudere i buchi in strada;
●
Ripitturare le strisce pedonali che con
il tempo sono state cancellate;
●
Impedire alle auto di percorrere certe strade
vicino alla scuola;
●
Allungare la durata del verde nei
passaggi pedonali;
●
Rendere il mondo più abitabile.
Commento finale: il motto dell’edizione 2012 della
Pedalata era:
SHARE THE ROAD, condividiamo la strada per il rispetto di tutti.
Siamo quindi d’accordo con chi afferma
che il conflitto tra ciclisti e automobilisti (e non dimentichiamoci mai i pedoni) non ha senso.
Però c’è una questione grande da
affrontare: se le auto non hanno l'esclusivia del diritto di circolazione,
allora devono cominciare a cedere un po’ dello spazio (tantissimo) che si prendono in città.
Guardare la città dal punto di vista
dei bambini, dei ragazzi, degli anziani, di chi già non fa uso dell’auto
privata: potrebbe essere questa la prima pietra di una concreta politica di
mobilità sostenibile?
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