Per affrontare e risolvere insieme alle Regioni e a tutti gli attori coinvolti,
i tanti nodi che caratterizzano il servizio.
Milano, 28 gennaio 2015 – Creare,
in tempi brevi, un tavolo di lavoro attivo e permanente per affrontare e
sciogliere i molti nodi in tema di intermodalità tra bici e treno, confrontandosi di volta in volta i tanti soggetti, Regioni in primis, coinvolti a vario titolo in questo articolato servizio.
È questa, in estrema sintesi, la richiesta di FIAB a Trenitalia in occasione dell'incontro della scorsa settimana a Roma per il rinnovo della convenzione tra Federazione Italiana Amici della Bicicletta e le ferrovie italiane, al quale hanno preso parte, per FIAB, Giulietta Pagliaccio
(presidente nazionale), Giacomo Scognamillo (responsabile nazionale
'bici+treno' e rapporti con le imprese di servizio ferroviario) e
Beatrice Galli (FIAB Roma) mentre, per Trenitalia, Orazio Iacono
(direttore divisione passeggeri regionale) e Federica Follesa
(responsabile contratti di servizio e sistema tariffario divisione
passeggeri regionale).
Com'è
noto, sono molte le questioni e le problematiche che, da anni, rendono
difficile l'utilizzo della bici in abbinamento agli spostamenti in
treno, sia per i pendolari, sia per le esigenze del cicloturismo. Questo
in relazione a una realtà molto frammentata nel nostro Paese che
coinvolge soggetti diversi e che, soprattutto in merito al trasporto
regionale (con relativa pianificazione delle corse, numero e tipologia
dei treni, eventuali posti bici riservati a bordo degli stessi, tariffe
speciali, ecc.), vede la competenza affidata alle Regioni sulla base di contratti di servizio stipulati con Trenitalia.
Quest'ultima gestisce direttamente la
lunga percorrenza dove l'abolizione di determinate categorie di treni
ha, di fatto, annullato da tempo il servizio trasporto bici. Una
situazione particolarmente spiacevole se si considera, ad esempio, che
in altri paesi europei è possibile addirittura prenotare il posto per la
bici, senza il rischio di non salire a bordo causa esaurimento “posto
bici” (come purtroppo spesso accade in Italia su alcune tratte).
Eppure, come evidenziato da più parti, la mobilità sostenibile è un crocevia fondamentale per un mondo autenticamente green,
e l'uso combinato tra mezzi di trasporto pubblico e mezzi privati a
impatto zero - su tutti, la bicicletta - deve essere un'opzione
facilmente e capillarmente accessibile. Ciò alla luce delle potenzialità
sia a livello di trasporto quotidiano (in termini di
razionalizzazione dei mezzi, riduzione del tasso di inquinamento e
risparmio economico), sia legate al cosiddetto "turismo sostenibile", in forte espansione negli ultimi anni.
In particolare, l'intermodalità treno +
bici rappresenta un sevizio di trasporto sempre più richiesto: complice
la crisi o la maggiore sensibilità al rispetto dell'ambiente, infatti,
sono sempre più numerose le persone che scelgono di raggiungere il posto
di lavoro sulle due ruote, anche in abbinamento a tratte in treno.
Sul fronte del cicloturismo, invece, i
flussi di coloro che si affacciano alla vacanza in bicicletta -
provenienti sia dal nostro Paese sia dall'estero - sono sempre più
importanti ed economicamente rilevanti, grazie anche alla possibilità di
usufruire di nuovi percorsi cicloturistici. In questa prospettiva
appare evidente come un servizio treno+bici inesistente o inadeguato
costituisca un forte deterrente allo sviluppo del settore.
Come interlocutore di riferimento, FIAB si è fatta promotore presso Trenitalia della necessità di affrontare in modo nuovo e sinergico la complessa questione dell'accessibilità delle biciclette ai treni.
Un tavolo di confronto permanente
dove affrontare, insieme alle Regioni, contenuti, dettagli, modifiche
ed esigenze del servizio "treno + bici", permetterebbe sicuramente di
valutare, da punti di vista diversi, le opportune scelte da
intraprendere, per arrivare a soluzioni che rispondano in modo
intelligente e concreto alle esigenze dei viaggiatori, con una comune
condivisione e analisi della reale fattibilità di ogni singola proposta.
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