Pubblichiamo il commento del nostro socio Mauro Segato che ha partecipato a Velocity.
Sono appena tornato da Velocity, il più importante appuntamento mondiale per discutere della bicicletta, che si è svolto a Vienna. Una città grande come Milano che, in pochi anni, si è trasformata in un vero paradiso per ciclisti e pedoni.
L'impressione che ne ho ricavato è di completo straniamento. Sembra un'allucinazione ascoltare per quattro giorni un grande numero di tecnici ed amministratori pubblici di grandi e medie città dichiarare apertamente guerra all'auto e fare a gara per trasformare la propria città in una cycling-city, in aperta competizione ed emulazione con Copenhagen ed Amsterdam.
Per esempio, proprio il Vicesindaco di Vienna ha presentato un piano operativo per portare il traffico privato automobilistico (compresi taxi e car-sharing) al 20% degli spostamenti totali: breve è infatti prevista la pedonalizzazione della maggiore arteria commerciale di Vienna, paragonabile a corso Buenos Aires di Milano (che, nella sua recente ristrutturazione, non ha previsto nemmeno la corsia ciclabile!).
Ho ascoltato con interesse anche la delegata dell'Uganda, la quale spiegava le difficoltà che incontra la diffusione della bicicletta in Africa. Ho trovato strette analogie con la situazione italiana, più vicina al caos africano che all'Europa più civile.
Però "gutta cavat lapidem" (la goccia perfora la pietra) e noi speriamo di perforarla con la costanza...
E per capire cos'è Velo-City, qui sotto pubblichiamo un videoreportage
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