Thursday, March 29, 2012

Tuteliamo chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro

Nel 2007 la FIAB ha elaborato una proposta di legge, sulla quale sono state raccolte oltre 10mila firme, per chiedere che l'infortunio occorso al lavoratore che si reca in bicicletta sia sempre riconosciuto, mentre ad oggi lo è solo in alcuni casi. 

Fiab-Ciclocittà esprime soddisfazione per il voto di qualche giorno fa del Consiglio Regionale lombardo, che invita il Parlamento a riconoscere la bicicletta come mezzo di trasporto per raggiungere il luogo di lavoro anche nella disponibilità di mezzi pubblici differenti, garantendo così adeguata copertura assicurativa. E’ una battaglia che la Fiab sta portando avanti da molti anni, grazie ad una proposta di legge sostenuta da oltre diecimila firme e dall’adesione di molti enti locali: tutte le info qui.
Per questo Ciclocittà chiederà anche al Comune di Varese di approvare una delibera di adesione alla petizione, così come hanno già fatto, per esempio, i Comuni di Torino, Venezia, Reggio Emilia, Latina e le Province di Ascoli, Bologna e Rimini.

L’attuale sistema

Il sistema di tutela antinfortunistica dei lavoratori attualmente non copre il mezzo privato nel caso che il tragitto casa-lavoro possa essere percorso con mezzi pubblici o a piedi. Una recente nota dell’Inail ha però esteso l’indennizzo a chi si infortuna in bici all’interno delle piste ciclabili o di zone protette.
Dato l’alto valore ambientale e sociale dell’utilizzo del silenzioso mezzo a due ruote, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta chiede da tempo che la bici possa essere sempre equiparata al mezzo pubblico ed all’andare a piedi.

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