Repubblica, in prima pagina dell'edizione nazionale di sabato 1 febbraio, pubblica un articolo di Ilaria Ciuti che illustra la proposta di antica data di istituire in alcuni sensi unici la regola "eccetto bici" funzionale alla continuità e linearità dei percorsi ciclabili urbani.
Proposta trattata in molti articoli sui siti Fiab (vedi qui) e applicata da anni, senza problemi, nei paesi europei ad alta densità ciclistica e da alcuni Comuni italiani (che ne hanno capito l'utilità e trovato le modalità tecniche di realizzarli senza trincerasi dietro i soliti "non si può").
Anche a Varese la nostra associazione aveva lanciato una campagna per introdurre la pratica. A supportare la richiesta un agile documento, quanto mai attuale, da scaricare qui.
Un via libera più esplicito proveniente dal Codice o dalle norme ministeriali lo chiede Fiab da anni; servirebbe soprattutto per abbattere il muro dei "non si può".
Proposta trattata in molti articoli sui siti Fiab (vedi qui) e applicata da anni, senza problemi, nei paesi europei ad alta densità ciclistica e da alcuni Comuni italiani (che ne hanno capito l'utilità e trovato le modalità tecniche di realizzarli senza trincerasi dietro i soliti "non si può").
Anche a Varese la nostra associazione aveva lanciato una campagna per introdurre la pratica. A supportare la richiesta un agile documento, quanto mai attuale, da scaricare qui.
Un via libera più esplicito proveniente dal Codice o dalle norme ministeriali lo chiede Fiab da anni; servirebbe soprattutto per abbattere il muro dei "non si può".
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