Pubblichiamo una riflessione di Leonardo, impiegato di banca e vicepresidente di Ciclocittà.
"Varese non è città per bici, troppe salite".
Quando sento o leggo questa frase non resto mai indifferente.
Sarà perchè abito a metà di via Montello e la bici la uso per andare ovunque, in particolare per andare a lavoro a Busto Arsizio (con l'aiuto del treno).
Sarà perchè credo che la "pigrizia fisica" sia un diritto, ma la "pigrizia intellettuale" no, e penso che dietro quella frase ci sia più la seconda che la prima.
Sarà anche perchè talvolta mi capita di essere superato, mentre pedalo su per via Montello o per via Marzorati, da gentili signore in bici a pedalata assistita che non hanno le gambe di Cipollini nè la grinta di Josefa Idem, ma hanno risolto comunque il problema: "bici e salita".
Certo, all'ipotetico pendolare "Schiranna - Sacro Monte" avrei qualche difficoltà a suggerire la bici come mezzo di trasporto. Ma la maggior parte delle pendenze urbane di Varese e castellanze limitrofe sono "salitine" o "salitelle", comunque paragonabili a una o due rampe di scale: si definirebbe non abitabile un appartamento al secondo o al terzo piano di un edificio senza ascensore ? No, credo: e allora perchè definire non ciclabile Varese solo perchè ci sono alcune salite?
La salita in realtà offre gratis quello che le palestre offrono a pagamento: la possibilità di tonificare i muscoli ed il cuore con un esercizio fisico moderato e salutare.
Per il neofita la prima salita sarà di sicuro una esperienza tremenda. Ma poi, entrando in sintonia con la propria bici, con i rapporti, con la giusta posizione dei piedi ed il giusto assetto del corpo, la salita diventa fattibile. Un po' come in una posizione yoga, pedalare in salita può essere un bel momento di concentrazione e di ascolto di sè.
La bici ha un optional eccezionale che nessun altro mezzo di trasporto può offrire: si può scendere e spingere! In salita si può scendere, non è indecoroso, come potrebbe pensare un ciclista sportivo, non è faticoso, non è tempo perso, perchè tanto la bici in città - su un percorso medio e con necessità di sosta - resta comunque più veloce dell' automobile!
Io approfitto spesso di questo vantaggio: di ritorno dal lavoro per fare piccoli acquisti in negozi del centro (cartoleria, alimentari, libreria, etc. ), o per passeggiare osservando le vetrine.
Ovviamente ogni città ha delle potenzialità diverse per quanto concerne la quota raggiungibile di spostamenti in bici sul totale: è banale dire che Varese non può competere con Rimini o Copenaghen. Però quello che più ostacola e scoraggia il ciclista urbano è il traffico sregolato e l' uso sconsiderato dell'auto, soprattutto per quanto riguarda la sosta selvaggia, la velocità, il mancato rispetto della distanza di sicurezza.
No comments:
Post a Comment